Come ho già detto, anzi, scritto, e come forse si sarà intuito, i materiali predominanti che utilizzo sono rame,
pietre dure semi-preziose, cristalli, tessuti: tutto ciò che è naturale e che
abbia un impatto ambientale minimo.
Negli ultimi tempi mi muove anche
l'entusiasmo per la realizzazione di un nuovo progetto, conferendo alla
mia attività anche un valore “etico”.
Tra le mie passioni c'è infatti anche lo
yoga, che pratico da diversi anni e che, inevitabilmente, mi ha avvicinata alla
cultura indiana, accrescendo in me il desiderio di conoscere ed approfondire un
"mondo" così lontano ed affascinante.
Le pietre ed il loro agire sui chakra già mi consentiva di avvicinare
il mio hobby a qualcosa, per me, più profondo.
Ed ora ho scoperto la possibilità di fare
un passo in più: utilizzare gli scarti di seta prodotti nella
realizzazione dei sari(*) da parte di cooperative di donne indiane, supportando,
nel mio piccolo, anche le iniziative per lo sviluppo dell’imprenditoria
femminile in India.
(*)detto anche saree o shari, il sari è un indumento femminile molto usato nel subcontinente indiano
E questo è ciò che ho ricevuto con il mio primo ordine di dicembre:
Adoro il contrasto tattile e visivo che viene a crearsi dall'unione dei diversi materiali: il metallo solido e materico e la seta morbida e sinuosa.
Questi i primi esperimenti:
Loro due, e tutti gli altri nati a seguire, sono su Artesanum